In ogni cultura è visibile una molteplicità di segni inscritti sui corpi. Lo stile dei gesti e dei movimenti, l’abbigliamento, gli ornamenti e le deformazioni del corpo costituiscono veicoli visuali dell’espressione culturale.
La ricchezza dell’ esperienza offerta dal lavoro fotografico-antropologico, la natura concreta e dialogica della stessa, vengono rievocate da immagini che conservano una dimensione emotivamente potente ed efficace.
La fotografia avvicina osservatore e osservato in una comunicazione e interazione che non è altro che uno scambio di visuali: il ricercatore può vedere le cose dal punto di vista del soggetto a cui rivolge la sua osservazione, dei suoi vissuti e, soprattutto, della sua visione (o meglio, percezione) del mondo.