Ustascia

Croato Ustascia sega la testa di Branko Jungić ( etnia serba di Bosnia) nel campo di concentramento di Jasenovac, in Croazia. Tra il 1941-1945

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Con il termine Ustascia (in croato ustaša, dal verbo “ustati”o “ustajati” che significa «insorgere, risvegliare, svegliare»), venivano originariamente definiti gli slavi che combattevano contro i turchi. In seguito il termine è stato utilizzato dai nazionalisti fascisti croati di Ante Pavelic, vero e proprio criminale di guerra e fedele servitore dei

mmediatamente dopo l’invasione germanica della Jugoslavia Ante Pavelic guidò uno Stato fantoccio asservito ai nazifascisti, appoggiato più o meno apertamente dalla gerarchia ecclesiastica, in opposizione al Regno di Jugoslavia guidato dalla maggioranza serba. In questo contesto il 9 ottobre 1934 assassinarono a Marsiglia il Re Alessandro.

Cattolici estremisti, dopo un mese dalla nascita del nuovo Stato, gli Ustascia emanarono leggi antiebraiche, dando inizio ad una vera e propria “caccia ” all’ebreo. In queste azioni ricevettero aiuto dagli “specialisti” nazisti. Furono rinchiusi in campi di concentramento comunisti, ebrei, zingari e serbi. Uno dei più famosi era il campo di concentramento di Jasenovac. Le cifre stimate dei decessi nei campi di concentramento ùstascia sono controverse. Nel dopoguerra i libri della Repubblica Socialista di Jugoslavia indicavano come 700.000 i serbi uccisi. Il Centro Simon Wiesenthal specifica che vi furonio 500.000 serbi uccisi, 250.000 espulsi,250.000 convertiti in maniera forzata al cattolicesimo ed il numero di ebrei e zingari uccisi è non precisabile ma sempre secondo Centro Simon Wiesenthal è di diverse migliaia.

Vi presento l’orrore assoluto.