Le origini etniche della bellezza

” Le origini etniche della bellezza ” è un progetto fotografico di Natalia Ivanova, un fotoreporter russo . Documenta  con affascinante  originalità “la diversità etnica del genere umano, attraverso la bellezza delle donne di tutte le etnie del mondo.”

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“L’obiettivo di questo progetto è quello di mostrare la vera scala della diversità etnico-culturale in modo completo, sistematico e creativo; per illustrare i tratti distintivi di ogni etnia, per quanto piccoli essi siano, e qualunque sia il loro status ufficiale. ”

Senza confini o limiti ma con un unico filo conduttore: la bellezza femminile.

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Sublime!

Loui Jover, l’acrilico, i vecchi giornali, le donne.

Loui Jover è un artista australiano le cui opere hanno la particolarità di essere realizzate su pagine di vecchi giornali e  libri d’epoca.  Stile, originalità e grande intensità psicologica caratterizzano i volti femminili ‘mentalizzati’  e dipinti  in immagini ricche di energia e introspezione.  Vibrante!

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L’ultimo bacio.

Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola,
a mezzogiorno.

Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per non sentire.

Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra
(Gianni Rodari)

 

 

 

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Porgete attente

l’orecchie; e il fato,

che vi sta sopra, o re fanciulli, udite.

Dell’innocente

sangue versato

in scellerata guerra

conta il cielo le stille, e le schernite

lagrime tutte della stanca terra.

(Vincenzo Monti)

 

 

Dipingere il silenzio Vilhelm Hammershøi

 

Vilhelm Hammershøi *oil on canvas  *33.4 x 28.2 cm
Vilhelm Hammershøi

Il pittore delle stanze vuote, del fluire silenzioso della vita, dello scorrere malinconico e inesorabile del tempo, dal mistero di una porta aperta, di una finestra, di un angolo di luce fredda, di una figura ritratta rigorosamente di spalle.

Immagini forti di solitudine, di angoscia esistenziale, di illusoria ricerca di ordine e armonia nel lavoro del danese Vilhelm Hammershøi, pittore riservato e reticente all’eccesso. Introspettivo, malinconico, misterioso e come ne ebbe a dire Rilke «Lungo e lento, ma in qualsiasi momento lo si colga esso mostrerà sempre ciò che è importante e essenziale nell’arte».

 

«Scelgo un tema per le sue linee – scriveva – per ciò che io chiamo il contenuto architettonico di un’immagine».La luce non aveva bisogno di molto colore «perché – sosteneva – il miglior effetto in un dipinto si ottiene con il minor colore possibile». Di qui le sue tinte scarne, le delicate variazioni di bianchi e di grigi, di uno spazio ermeticamente chiuso e di un vuoto inquietante.

Oskar Kokoschka e la sposa del vento

1914, vigilia della Prima guerra mondiale. Pennellate nervose e materiche sanciscono la fine del travolgente e tempestoso rapporto d’amore che aveva legato  Kokoschka ad Alma Mahler, vedova del celebre compositore boemo Gustav Mahler.

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La sposa del vento Oskar Kokoschka 1914, Basel, Kunstmuseum

 

 

I due amanti si ritrovano dentro una fragile imbarcazione e attorno a loro un turbinio di pennellate minacciose e violente. L’uomo appare impassibile, distaccato e freddo; la sua espressione è serena e riflessiva ma la posizione delle nodose mani, intrecciate e contratte tradisce tutta la sua primordiale paura.

L’idillio,iniziato nel 1912 e durato quasi due anni, sarà presto turbato dal tormento interiore di Oskar, ossessionato dal corpo di Alma e dalla sua prorompente bellezza. Gelosia pura e paranoie frequenti, tuttavia, cominciano a caratterizzare la loro relazione. Esplosioni d’ira, contrasti e ricatti minano il rapporto della coppia fino alla rottura. Alma va via, Oskar sceglie di andare in guerra.

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Donna colta e raffinata, carattere forte e volitivo, grande ego ed una speciale predilezione per gli artisti e gli intellettuali. Da giovane ha una fugace relazione con Gustav Klimt da cui apprende le ‘prime’ nozioni sui piaceri del sesso; nel 1902 conosce e sposa il compositore Gustav Mahler,totalmente ammaliato dalla sua personalità  e da cui ha due figlie, Anna e Maria Anna,morta a soli 5 anni. Rimasta vedova nel 1911 sposa un altro genio di inizio secolo, l’architetto Walter Gropius, da cui ha una figlia, Manon, morta anch’ella a 17 anni. Nel 1929 divorzia e si unisce in matrimonio con lo scrittore Franz Werfel. Nel 1938 le leggi razziali la obbligano a trasferirsi negli Stati Uniti dove muore nel 1965

L’arte onirica e surreale di Jim Warren

Pittore surrealista contemporaneo la cui produzione è caratterizzata da impetuose, oniriche, magiche, visioni. Evoca, in modo intimo ma potente, il mondo dell’inconscio, della vita interiore, del sogno con un tratto elegante e raffinato. Il suo lavoro spazia dal suo surrealismo ‘puro’, ai dipinti di critica sociale e ambientale, a quelli che semplicemente celebrano la bellezza della natura.

Una leggenda vivente nel mondo dell’arte.

Jim Warren 1949   - American Fantasy and Surrealist painter -

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La campagna pubblicitaria di Terre des hommes: non giudicare il valore di una donna dai suoi vestiti.

Camicia a collo alto, la ragazza è «prude» (puritana) se invece è molto scollata è «whore» (prostituta).
Camicia a collo alto, la ragazza è «prude» (puritana) se invece è molto scollata è «whore» (prostituta).

Il valore di una donna non dovrebbe mai essere associato alla scollatura o all’altezza dei suoi tacchi. È il senso di “Don’t measure a woman’s worth by her clothes”, la nuova campagna pubblicitaria realizzata dalla Federazione internazionale Terre des Hommes in difesa di tutte quelle donne che ogni giorno devono fare i conti con i pregiudizi e gli stereotipi.

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I disegni sono opera di Theresa Wlokka e gli studenti della Miami Ad School di Amburgo, in Germania.
I disegni sono opera di Theresa Wlokka e gli studenti della Miami Ad School di Amburgo, in Germania.

Ed ecco la “scala” dei gradi di giudizio a cui una donna è sottoposta:​

– puritana

– vecchio stampo

– noiosa

– provocatrice

– sfacciata

– che se la cerca

– poco di buono

– prostituta

ECUBA e le altre

Tributo ad una scrittrice di assoluto talento

DI CLELIA LOMBARDO
DI CLELIA LOMBARDO

Ecuba è una superstite, una donna che raccoglie le sue e le altrui memorie mentre vive in uno scantinato dove ricicla rifiuti. La sua umanità è stratificata, è fatta di orrori e di grandezze,di dolori impronunciabili e coraggio. Ecuba e le altre  racconta del desiderio di ogni rinascita, della volontà inarrestabile di opporsi alla violenza, al potere, alla guerra.

La notte della luna
La notte della luna

La luce si chiude a poco a poco su Ecuba.Buio.

Siria, video di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo:”possiamo essere uccise”

Video messaggio di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due ragazze italiane rapite in Siria dal Fronte al-Nusra affiliato ad al-Qaida.

Pubblicato il 01 gen 2015

“Siamo Greta Ramelli e Vanessa Marzullo. Supplichiamo il nostro governo ed i loro mediatori di riportarci a casa prima di Natale. Siamo in grande pericolo e possiamo essere uccise. Il nostro governo ed i mediatori sono responsabili delle nostre vite.”

Il Fronte al-Nuṣra è un gruppo di rivoltosi armati attivo in Siria ed in Libano, affiliato ad al-Qaida.

Elliott Erwitt – “Obiettivo” sferzante sul nonsense umano.

Le fotografie in bianco e nero di Erwitt rivelano con “ delicato” sarcasmo le emozioni basiche e le illusioni contraddittorie degli esseri umani. Riescono a   immortalare  una realtà esteriore gonfiata, pomposa e inconsapevolmente ironica, sgonfiandone sardonicamente la falsità e mettendone  in mostra  l’ipocrisia. Attraverso le sue immagini percepiamo la fragilità della linea di demarcazione tra l’estetico e l’introspettivo, tra il senso e il non senso, tra la forma e l’essenza. Geniale.

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Erwitt utilizza un umorismo paradossale e fantastico mediante un gioco di accostamenti grotteschi, surreali e  assurdi e sfrutta la coincidenza, l’avvenimento fortuito e bizzarro come metafora per riflettere con sguardo irridente sulle vicende umane.

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“Quando è ben fatta, la fotografia è interessante. Quando è fatta molto bene, diventa irrazionale e persino magica. Non ha nulla a che vedere con la volontà o il desiderio cosciente del fotografo. Quando la fotografia accade, succede senza sforzo, come un dono che non va interrogato né analizzato.Elliott Erwitt

Geliographic Studio

Mosca –  Un gruppo di artisti professionisti  condivide le stesse idee creative. Un filo rosso li lega alle grandi tradizioni russe di Andrei Rublev e Karl Briullov, passando da  Ivan Aivazovsky ai più famosi artisti d’avanguardia.

La pittura è dirompente,immediata, libera da schemi e convenzioni, dove la vita…piano piano  prende i colori inaspettati dell’arte. Galvanizzante.

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Edward Hopper, il pittore della solitudine

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Hopper sapeva “dipingere il silenzio”. Usava colori brillanti che paradossalmente non trasmettevano energia. Contemplava spazi e realtà  “surreali”  che paradossalmente comunicavano un forte senso di smarrimento, di inquietudine e di isolamento. Dipingeva l’acting-out  di un maniaco-depresso che  diventava, nelle sue tele, potentemente e poeticamente sublime.

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Dipinti dalle atmosfere solitarie e pacate che suggeriscono immobilità e rassegnazione con  scene spesso deserte, immerse nel silenzio assoluto. La solitudine  trapela dai soggetti quotidiani: la città sembra disabitata, cinema e caffè appaiono quasi vuoti, le facciate delle case hanno le finestre chiuse, sulle rotaie non corrono treni. E tu, spettatore, senti tutto il peso dell’estraneamento e dell’inaccessibilità dei volti e dei luoghi. Non  dipinge mai un gruppo, preferisce invece accostare personaggi che sono vicini nello spazio, ma lontani e distaccati con la mente; fanno colazione in solitudine o guardano in direzioni opposte.

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Tutto questo rende Hopper, a mio parere, il più psicoanalitico dei pittori realisti.