Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola,
a mezzogiorno.
…
Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per non sentire.
…
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra
(Gianni Rodari)
Eugene Lazowski era un medico polacco della seconda guerra mondiale. Un uomo come tanti: cattolico, una moglie, dei figli, un cane e un lavoro per la Croce Rossa nella città di Rozwadow (villaggio del sud-est polacco dove viveva una numerosa comunità ebraica). Aveva anche un amico, il dottor Stanisław Matulewicz, il quale fin dai tempi dell’Università, aveva scoperto che iniettando a una persona sana un “vaccino” di batteri ‘inattivi’, quella persona sarebbe risultata positiva al test del febbre tifoide senza sperimentarne né i sintomi né le mortali conseguenze. Così, semplicemente, maturano un piano per salvare dallo sterminio nazista una dozzina di villaggi nelle vicinanze di Rozwadów: ‘infettare’ più gente possibile, ebrei e non, di età e condizione sociale diversa, nel minor tempo possibile. Funziona! Il Terzo Reich mette in quarantena tutta la regione.
Un piano perfetto che è riuscito a salvare la vita di 8.000 polacchi, la maggior parte dei quali ebrei.
Un idea semplice ma ardita ed eroica di due uomini che la storia, almeno quella ufficiale, si è semplicemente dimenticata.
Bloch curò la madre di Hitler, Klara Pölzl, alla quale fu diagnosticato un cancro al seno. La donna morì il 21 dicembre 1907 dopo intense sofferenze per lenire le quali Bloch stesso le somministrava quotidianamente dei farmaci.A causa della situazione economica disagiate della famiglia di Hitler, Bloch non si faceva pagare. Nel 1937 parlò di lui e lo chiamò un “Edeljude” (ebreo nobile). Nel 1938 Bloch scrisse una lettera a Hitler in cui chiese aiuto e quindi fu messo sotto protezione speciale dalla Gestapo: era l’unico ebreo a Linz con tale privilegio.Bloch rimase nella sua casa fino a che le formalità per la sua emigrazione non furono completate. Nel 1940 emigrò negli USA.
Malgrado l’affetto evidente di Hitler verso Bloch, lo storico Rudolph Binion, coadiuvato da approfondite ricerche psicoanalitiche, ritiene che questo rapporto sia stato un fattore inconscio determinante all’antisemitismo di Hitler che successivamente provocò l’Olocausto.
Già prima della guerra la Kimberly-Clark, una piccola azienda statunitense, aveva scoperto, durante un viaggio tra le cartiere di Germania, Austria e Scandinavia, un materiale cinque volte più assorbente del cotone e molto più economico da produrre. Il nuovo tessuto, ribattezzato Cellucotton, fu esportato negli USA e utilizzato per produrre bende chirurgiche per gli ospedali da campo di guerra.
Ma le infermiere che vi lavoravano scoprirono anche un secondo uso del materiale e iniziarono a usare i ritagli avanzati come assorbenti. Al termine del conflitto il business dei tessuti chirurgici cessò e l’azienda riconvertì la sua attività iniziando a produrre il suo marchio di maggior successo: Kotex, venduto per la prima volta al pubblico nel 1920.
I Kleenex
La loro invenzione è collegata a quella degli assorbenti: viste le resistenze che inizialmente i Kotex incontrarono sul mercato, la Kimberly-Clark cominciò a cercare altri modi per commercializzare il Cellucotton. Nel 1920 Bert Fourness, un dipendente della compagnia, scoprì che stirando i fogli di cellullosa si ottenevano dei fazzoletti abbastanza morbidi da poter essere usati per il viso. Nel 1924 i primi fazzoletti usa e getta vennero commercializzati con il nome Kleenex.
Le cerniere lampo
Le zip furono inventate negli Stati Uniti da Gideon Sundback, un immigrato svedese che lavorava per la Universal Fastener Company. L’esercito americano le adottò subito per le sue uniformi e stivali e, dopo la guerra, le lampo cominciarono a essere prodotte e usate anche in ambito civile.
L’orologio da polso
Gli orologi da polso non furono inventati durante la guerra, ma fu questo il momento in cui cominciarono a essere usati dalla maggioranza delle persone. I soldati dovevano poter conoscere l’ora per potersi organizzare ma avevano anche bisogno di avere entrambe le mani libere per poter combattere. Durante la Prima Guerra Mondiale, inoltre, la fanteria doveva sincronizzare i suoi attacchi con quelli dell’artiglieria e gli orologi diventarono fondamentali. Si stima che nel 1916 un soldato su quattro indossasse un orologio da polso.
Già prima della guerra la Kimberly-Clark, una piccola azienda statunitense, aveva scoperto, durante un viaggio tra le cartiere di Germania, Austria e Scandinavia, un materiale cinque volte più assorbente del cotone e molto più economico da produrre. Il nuovo tessuto, ribattezzato Cellucotton, fu esportato negli USA e utilizzato per produrre bende chirurgiche per gli ospedali da campo di guerra.
Ma le infermiere che vi lavoravano scoprirono anche un secondo uso del materiale e iniziarono a usare i ritagli avanzati come assorbenti. Al termine del conflitto il business dei tessuti chirurgici cessò e l’azienda riconvertì la sua attività iniziando a produrre il suo marchio di maggior successo: Kotex, venduto per la prima volta al pubblico nel 1920.
I Kleenex
La loro invenzione è collegata a quella degli assorbenti: viste le resistenze che inizialmente i Kotex incontrarono sul mercato, la Kimberly-Clark cominciò a cercare altri modi per commercializzare il Cellucotton. Nel 1920 Bert Fourness, un dipendente della compagnia, scoprì che stirando i fogli di cellullosa si ottenevano dei fazzoletti abbastanza morbidi da poter essere usati per il viso. Nel 1924 i primi fazzoletti usa e getta vennero commercializzati con il nome Kleenex.
Le cerniere lampo
Le zip furono inventate negli Stati Uniti da Gideon Sundback, un immigrato svedese che lavorava per la Universal Fastener Company. L’esercito americano le adottò subito per le sue uniformi e stivali e, dopo la guerra, le lampo cominciarono a essere prodotte e usate anche in ambito civile.
L’orologio da polso
Gli orologi da polso non furono inventati durante la guerra, ma fu questo il momento in cui cominciarono a essere usati dalla maggioranza delle persone. I soldati dovevano poter conoscere l’ora per potersi organizzare ma avevano anche bisogno di avere entrambe le mani libere per poter combattere. Durante la Prima Guerra Mondiale, inoltre, la fanteria doveva sincronizzare i suoi attacchi con quelli dell’artiglieria e gli orologi diventarono fondamentali. Si stima che nel 1916 un soldato su quattro indossasse un orologio da polso.
La causa “vera” dell’entrata in guerra degli americani, nella Prima Guerra mondiale, non è stata l’affondamento da parte di un sommergibile tedesco del transatlantico inglese Lusitania, dove perirono 123 cittadini statunitensi, affondata nel 1915, mentre gli USA entrarono in guerra nel 1917. Entrarono in guerra in reazione alla faccenda del “telegramma Zimmermann”.
Il telegramma è un documento inviato via telegrafo il 16 gennaio 1917, al culmine della prima guerra mondiale, dal Ministro degli Esteri dell’Impero tedesco, Arthur Zimmermann, all’ambasciatore tedesco in Messico, Heinrich von Eckardt. In esso si istruiva l’ambasciatore tedesco ad approcciare il governo messicano con la proposta di formare un’alleanza contro gli Stati Uniti. Venne intercettato dai britannici e il suo contenuto accelerò l’ingresso in guerra degli USA.
Il messaggio comprendeva proposte per un’alleanza tedesca con il Messico, mentre la Germania avrebbe cercato di mantenere la neutralità con gli Stati Uniti. Se questa politica avesse dovuto fallire, veniva suggerito nel messaggio, il governo messicano avrebbe dovuto fare causa comune con la Germania, cercando di persuadere il governo giapponese ad unirsi alla nuova alleanza, ed attaccare gli USA. La Germania da parte sua prometteva supporto economico e la restituzione al Messico degli ex-territori di Texas, Nuovo Messico e Arizona (persi durante la Guerra Messicano-Americana del 1846-1848).
“2° da Londra #5747
Abbiamo intenzione di cominciare il primo di febbraio una guerra sottomarina illimitata. Tenteremo però di far rimanere neutrali gli Stati Uniti d’America. Nel caso non riuscissimo, facciamo una proposta di alleanza al Messico sulle seguenti basi: condurre la guerra comunemente, siglare la pace comunemente, un generoso supporto finanziario e l’accettazione da parte nostra della riconquista messicana dei territori perduti del Texas, del Nuovo Messico e dell’Arizona. La discussione dei dettagli viene lasciata a voi. Informerete il Presidente di cui sopra nella maniera più segreta, non appena si profili la certezza della guerra contro gli Stati Uniti d’America, aggiungerete suggerimenti su vostra iniziativa, inviterete il Giappone ad un’adesione immediata ed allo stesso tempo farete da mediatore tra il Giappone e voi stessi. Per favore richiami l’attenzione del Presidente sul fatto che l’utilizzo illimitato dei nostri sottomarini ci offre la prospettiva di costringere l’Inghilterra a siglare la pace in pochi mesi. Firmato, Zimmermann”.
Il 1º marzo, il governo statunitense diede una copia in chiaro del telegramma alla stampa. Inizialmente l’opinione pubblica statunitense credette che il telegramma fosse un falso, progettato per portare la nazione in guerra a fianco degli Alleati. Questa opinione venne rafforzata dai diplomatici tedeschi, giapponesi e messicani, e dai pacifisti e dalle lobby pro-germaniche degli Stati Uniti, che denunciarono all’unisono il telegramma come contraffatto. Il 6 aprile il Congresso votò l’ingresso degli Stati Uniti nella prima guerra mondiale.
Felix Dadaev il sosia di Stalin (a sinistra) e il vero Joseph Stalin (a destra)
Felix Dadaev, ex ballerino e giocoliere, è stato assoldato dal Cremlino per impersonare Stalin. Per più di mezzo secolo è rimasto in silenzio temendo una condanna a morte. Nel 2008, all’età di 88, e con l’apparente approvazione del regime di Putin, è riuscito a pubblicare la sua autobiografia.
Dadaev era giovanissimo quando nel 1942 rimase ferito durante la liberazione di Grozny da parte dei russi. Era così malconcio che venne buttato in mezzo ai cadaveri prima che qualcuno si accorgesse che respirava ancora. Un ufficiale notò la sua straordinaria somiglianza con Stalin e per Dadaev, appena morto e risorto, cominciò una nuova vita. Dopo avere visto centinaia di filmati, provato e riprovato migliaia di volte l’andatura e le pose di Stalin e persino il suo modo di parlare, Dadaev fu portato all’esame finale: la visita al Cremlino dal generale Vlasik, capo della sicurezza personale del dittatore. «Restò stupefatto dalla somiglianza – racconta Dadaev -. Osservò la divisa, il braccio sinistro piegato, gli stivali. Mi chiese di camminare e di parlare». «Era importante – racconta – fare attenzione alla cadenza dei passi. Stalin si muoveva in modo marziale tra la gente, ma nelle riunioni con i collaboratori camminava lentamente e con aria pensosa».
“Con il tempo il make-up e la mia formazione erano completi, ero come lui in ogni modo, tranne forse per le orecchie. Erano troppo piccole”
La più grande missione di Dadaev è stata di volare a Yalta per la famosa conferenza nel febbraio del 1945.Il volo di Stalin è stato tenuto top secret, mentre quello di Dadaev enormemente pubblicizzato. “Due voli sono stati organizzati, con uno di loro finalizzato a distrarre l’attenzione di tutti” – ” Stalin era già a Yalta.«Ma non ha funzionato. Infatti due tentativi sono stati fatti a Yalta per uccidere il vero Stalin. La nostra Intelligence non è riuscita a fermarli e sette funzionari dell’ intelligence di alto rango hanno perso i loro posti.”
Il 23 luglio del 1939, alla vigilia della seconda guerra mondiale, Gandhi scrisse questa lettera a Hitler, esortandolo a ” scongiurare una guerra che può ridurre l’umanità allo stato selvaggio“.
“Caro amico, alcuni amici mi hanno chiesto con insistenza di scriverle una lettera per il bene dell’umanità. Io ho resistito alla richiesta, a causa della sensazione che qualunque lettera da parte mia sarebbe stata interpretata come un atto di impertinenza. Tuttavia, qualcosa mi spinge a fare lo stesso un tentativo, qualunque valore esso possa avere.E’ evidente che lei oggi è l’unica persona al mondo che possa scongiurare una guerra che potrebbe riportare l’umanità ad uno stato selvaggio. E’ disposto a pagare questo prezzo per raggiungere il suo obiettivo, qualunque valore questo obiettivo possa avere per lei? Ascolterà l’appello di uno che ha deliberatamente rinnegato il metodo della guerra, non senza considerevoli risultati?In ogni caso le anticipo le mie scuse se in qualche modo ho sbagliato decidendo di scriverle.
Sinceramente vostro, M. K. Gandhi”
Le parole del leader della non violenza non raggiunsero mai il destinatario, a causa di un intervento da parte del governo britannico. E poco più di un mese dopo, il mondo guardava con orrore l’invasione della Germania ai danni della Polonia che diede inizio alla Seconda Guerra Mondiale.
In ogni cultura è visibile una molteplicità di segni inscritti sui corpi. Lo stile dei gesti e dei movimenti, l’abbigliamento, gli ornamenti e le deformazioni del corpo costituiscono veicoli visuali dell’espressione culturale.
La ricchezza dell’ esperienza offerta dal lavoro fotografico-antropologico, la natura concreta e dialogica della stessa, vengono rievocate da immagini che conservano una dimensione emotivamente potente ed efficace.
La fotografia avvicina osservatore e osservato in una comunicazione e interazione che non è altro che uno scambio di visuali: il ricercatore può vedere le cose dal punto di vista del soggetto a cui rivolge la sua osservazione, dei suoi vissuti e, soprattutto, della sua visione (o meglio, percezione) del mondo.